Basilica di San Vitale

Basilica di San Vitale

Consacrata dall’arcivescovo Massimiano fra il 547 e il 548 dopo Cristo, la Basilica di San Vitale è la testimonianza dell’importanza raggiunta da Ravenna all’epoca dell’imperatore Giustiniano. Capolavoro assoluto dell’arte paleocristiana e bizantina, nel 1996 è stato inserito dall’UNESCO fra i siti patrimonio dell’umanità. Il prestigioso magazine statunitense online Huffington Post definisce San Vitale “uno fra i 19 luoghi sacri più importanti al mondo”. È a pianta ottagonale e formata da due corpi; quello interno è sormontato da una cupola sostenuta da otto possenti pilastri ricoperti di marmo. I suoi valori architettonici sono legati in modo imprescindibile a quelli cromatici dei mosaici  che rivestono le pareti, il presbiterio e l’abside, che raffigurano temi biblici, simbolici e storici. In loro si uniscono i valori politici dell’edificio, con la raffigurazione dell’imperatore e dell’imperatrice ai piedi del Cristo; e quelli religiosi, nella costante riaffermazione della verità del culto ortodosso, a sancire la sconfitta dell’arianesimo, in città, con la fine del governo di Teodorico. Ma queste sono meraviglie conosciute, appunto, sotto ogni latitudine. Ma anche i pavimenti della Basilica riservano sorprese, meno note. Si può passare dal semplice motivo della stella polare a otto raggi, ripetuto più volte, non solo nel pavimento. Poi ecco il cosiddetto “labirinto dell’anima”. È incastonato nel pavimento del presbiterio, proprio di fronte all’altare; composto da sette volute, era anticamente considerato simbolo di peccato, mentre il percorrerlo tutto rappresentava la via della purificazione; e trovare la via d’uscita un atto di rinascita.
Luogo, quindi, dalle mille suggestioni, in cui sono risuonati, fin dal Settecento, oratori e sonate, sinfonie e mottetti. Poi, dal 1961, la Basilica è diventata la sede stabile del Festival internazionale di musica d’organo, il primo e più antico d’Italia. Il Festival ha fatto di San Vitale, da subito, un proprio punto di riferimento fondamentale, all’interno di un percorso legato alla spiritualità