NoveTeatro
Calēre (sentieri)

Transitus animae

Teatro Alighieri | Disponibile fino al 31 dicembre 2022

Omaggio a Pier Paolo Pasolini

NoveTeatro
Calēre (sentieri)
Transitus animae

testo e regia Eugenio Sideri
regista assistente Gabriele Tesauri
in scena Enrico Caravita, Carlo Giannelli Garavini, Maurizio Lupinelli, Chiara Sarcona, Patrizia Bollini, Marco Montanari, Giada Marisi

Ensemble Voces Cordis diretto da Elisabetta Agostini
Claudio Rigotti, Anna Rigotti, Laura Rigotti, Decio Biavati

light designer Filippo Trambusti
scene e costumi Francesca Tagliavini
truccatrice di scena Arianna Farolfi
assistenti alla regia Marco Santachiara, Tania Eviani
foto Marco Parollo

segreteria di produzione e comunicazione Nicole Benevelli, Valentina Donatti
organizzazione e curatela Carlotta Ghizzoni

coproduzione Ravenna Festival e NoveTeatro
in collaborazione con Lady Godiva Teatro

prima assoluta

Interno casa. Una famiglia romagnola. Personaggi che si muovono in un intreccio familiare dove il tentativo di dialogo tra padre e figlio è quello di generazioni a confronto, senza rimpianti ma forse con sogni infranti, e senza illusioni ma, anzi, troppe disillusioni verso il futuro. Lo sguardo di Sideri, regista da sempre sensibile a temi storico-sociali, si allarga, come in un piano cinematografico, su porto e fabbriche, su campi e industrie. Su nottate che finiscono con un bicchiere di troppo mentre qualcuno si sta svegliando per andare a lavorare: la riviera e le sue luci accecano le stelle del cielo, quasi oscuri presagi di uno smarrimento delle nuove generazioni, che non sempre ritrovano una calēra su cui camminare. Sentieri, appunto, a volte nascosti, persi in un mondo dove «evoluzione non significa sempre progresso».

Programma di sala

Quanto in femmina foco d’amor

Mistero per voci e pellegrine

Basilica di San Francesco | 12 ottobre 2021 | ore 19:30

Trilogia d’autunno: la Danza, la Musica, la Parola
Quanto in femmina foco d’amor
Mistero per voci e pellegrine

di Francesca Masi
da un’idea di Cristina Mazzavillani Muti

musiche Mottetti tratti dal Codice di Las Huelgas (XIII-XIV sec.)
“O Maria Maris Stella”

mise en espace a cura di Luca Micheletti

Sofia Barilli, Gabriella Casali, Martina Cicognani, Francesca De Lorenzi, Veronica Franzosi, Valentina Mandruzzato, Giorgia Massaro, Chiara Nicastro, Maria Luisa Zaltron

e con Vittoria Giacobazzi, Antonella Gnagnarelli, Vittoria Magnarello

PER PROBLEMI TECNICI IL VIDEO SARÀ DISPONIBILE DA GIOVEDÌ 14 OTTOBRE

“Il poema di Dante è solo paradossalmente un poema, è fatto più di lacune che di testo”, così Mario Luzi ci introduce ai movimenti di scena dove si aprono per noi pellegrinaggi per strade nuove e inaspettati incontri. Alcune figure che si accampano nella fantasia con l’evidenza delle cose vedute chiedono di noi, dicendo di loro. Tra queste, uno spazio straordinario è destinato alle donne. Con cinque di loro, numero non casuale strettamente associato alla sensualità e alla corporeità, Dante intrattiene un dialogo che restituisce lo sguardo femminile sulla creazione e sull’amore che ne è all’origine.
Francesca, Pia, Sapia, Piccarda e Cunizza si stagliano sul potente fondale di Eva, donna infuocata di bellezza perché la più vicina alla creazione di Dio e inizio di quella storia di cui Maria è compimento. Le due donne sono l’inizio e la fine del dinamismo del mondo, richiamato, cantato e danzato da Matelda, la bella donna edenica che disegna il fluire del tempo. Tutto avviene in quello straordinario movimento evocato dalla scala di Giacobbe, degli angeli che salgono e scendono e da un cielo che sa farsi terra. Nel ritmo di una preghiera di donne, il mistero del rosario, ripetizione e generazione, accoglie l’arrivo di una penitente: nel poliedro femminile, si ricompongono i frammenti di una vita spezzata e si fa largo la possibilità di un altro viaggio per ritrovare quelle stelle che possano orientare i pellegrini e le pellegrine di sempre.

Il programma

Verso Paradiso

Giardini Pubblici | Disponibile dal 27 giugno al 27 luglio 2021

Verso Paradiso
ideazione, direzione artistica e regia Marco Martinelli e Ermanna Montanari
con le attrici e gli attori di Ravenna

musiche di Luigi Ceccarelli

con Vincenzo Core chitarra elettrica
Giacomo Piermatti contrabbasso
Gianni Trovalusci flauti
Andrea Veneri live electronics
e con Mirella Mastronardi voce

sound design Marco Olivieri
disegno luci Fabio Sajiz
direzione tecnica Enrico Isola

produzione Ravenna Festival/Teatro Alighieri
in collaborazione con Teatro delle Albe con il contributo straordinario di Comune di Ravenna e Viva Dante 700

Prima parte
inizio ore 20.30 fine ore 23.00 (Canti 1 – 11)

intervallo 30’

Seconda parte
inizio ore 23.30 fine ore 2.00 (Canti 12 – 22)

intervallo 30’

Terza parte
inizio ore 2.30 fine ore 05.00 (Canti 23 – 33)

Marco Martinelli e Ermanna Montanari hanno immaginato un segno di speranza per questo 2021, settecentenario della morte di Dante Alighieri: verso Paradiso, un “happening” di una sola notte, dal tramonto all’alba, con la lettura integrale dei trentatré canti del Paradiso, chiamando a partecipare a questa lunga preghiera, insieme alle Albe, le attrici e gli attori che operano a Ravenna.
verso Paradiso indica la direzione del Cantiere Dante per tornare, nel 2022, alla messa in scena della Commedia, dalla “selva oscura” alla luce abbagliante del Paradiso, di nuovo finalmente con tutti i cittadini della Chiamata Pubblica. Un percorso lungo il quale, dal 25 aprile alla fine di giugno, sulla rivista doppiozero.com, ci accompagna il racconto-diario di Marco Martinelli, insieme a contributi di studiosi e artisti.

Programma di sala

Lumina in tenebris

Luci dalla Divina Commedia prima e dopo Dante

Teatro Alighieri | 27 luglio 2021 | ore 21:30

Lumina in tenebris

Luci dalla Divina Commedia prima e dopo Dante

di e con Elena Bucci e Chiara Muti
a partire dalla Divina Commedia di Dante Alighieri

disegno luci Vincent Longuemare
cura e drammaturgia del suono Raffaele Bassetti

produzione Ravenna Festival in collaborazione
con Compagnia Le belle bandiere

Nel buio, tra quinte e fondali si aprono e chiudono fessure, varchi, spiragli, squarci… La luce appare, scompare, si trasforma: apparizioni diverse si rivelano nella voce di due figure bianche, specchio l’una dell’altra, custodi, fantasmi, anime. Due attrici, che più volte hanno intrecciato i loro percorsi artistici, tornano a collaborare inoltrandosi in quel grandioso teatro che è la Commediadantesca, in quella mappa di luci disegnata dal Poeta per orientarci nel buio generato dalla discordia e dall’ignoranza, dalla prepotenza e dall’avidità: luci grandi e piccole, con le quali trovare un varco nella “selva oscura”. Luci che hanno ispirato Dante e che da lui hanno tratto linfa: cercandole ci invitano ad ascoltare lo spirito di speranza che alberga in ognuno, lo spirito che crea e non distrugge, che abbraccia e mai respinge.

Il defunto odiava i pettegolezzi

Teatro Alighieri | 14 luglio 2021 | ore 21:30

Menoventi
Il defunto odiava i pettegolezzi

rielaborazione scenica dell’opera omonima di Serena Vitale (Edizioni Adelphi, 2015)

ideazione Consuelo Battiston e Gianni Farina
drammaturgia, regia, suono, luce Gianni Farina
costumi Elisa Alberghi e Consuelo Battiston

con Consuelo Battiston, Tamara Balducci, Leonardo Bianconi, Federica Garavaglia, Mauro Milone

organizzazione e promozione Maria Donnoli
artwork Marco Smacchia

coproduzione E Production / Menoventi, Ravenna Festival, Operaestate Festival Veneto
Le audiodescrizioni sono realizzate dal Centro Diego Fabbri e Incontri Internazionali Diego Fabbri con il supporto di San Crispino – La cultura nel cuore e il contributo della Regione Emilia Romagna

La morte di Vladìmir Majakovskij resta a tutt’oggi il più appassionante cold case della letteratura russa. Era il 14 aprile 1930, quando il più grande poeta della Rivoluzione si uccideva sparandosi al cuore, per ragioni mai chiarite. Pressioni politiche? Isolamento intellettuale? Delusioni amorose? Serena Vitale, tra le più importanti slaviste italiane, a questo mistero ha dedicato un libro di indubbio successo, Il defunto odiava i pettegolezzi– icastica frase tratta dalla lettera d’addio del poeta.
È ispirandosi al complesso lavoro d’indagine della Vitale che i Menoventi traspongono sulla scena questa misteriosa fine, attraverso un’opera peculiarissima, che gioca con gli stilemi del noir e del giallo, rincorrendo ipotesi, prospettive e testimonianze in un fantastico gioco di specchi.

Programma di sala

Confini

Teatro Alighieri | 11 luglio 2021 | ore 18:00

Compagnia teatrale ErosAntEros
Confini

ideazione, cura e spazio Davide Sacco e Agata Tomšič / ErosAntEros

testo Ian De Toffoli
drammaturgia Agata Tomšič
regia e disegno musicale e video Davide Sacco
con Hervé Goffings, Sanders Lorena, Marco Lorenzini, Djibril Mbaye, Agata Tomšič, Emanuela Villagrossi
costumi Laura Dondoli
squadra tecnica, realizzazione scene e sartoria Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse

produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, TNL – Théâtre National du Luxembourg, Ravenna Festival, ErosAntEros – POLIS Teatro Festival
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival
in residenza presso Teatro della Toscana, TNL – Théâtre National du Luxembourg, OTSE – Officine Theatrikès Salento Ellàda, Tempo Reale
con il sostegno di Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna
con il patrocinio di Ambasciata d’Italia in Lussemburgo e Ambasciata del Granducato di Lussemburgo in Italia
grazie a Pietro Valenti, Ruth Heynen, Silvia Pasello, Silvia Lodi,Remo Ceccarelli, Maria Luisa Caldognetto, Eugenio Giorgetta, all’Istituto Universitario Europeo, alCentro di Micro-BioRobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia, a“Passaparola”e a tutte le persone intervistate, per aver nutrito il percorso di creazione dello spettacolo; a Giuseppe Bellosiper la consulenza sul romagnolo


La natura profondamente “politica” di ErosAntEros non viene meno in questo nuovo progetto incentrato su un tema, appunto, eminentemente politico, quanto urgente: le frontiere e il loro complesso significato.
Frutto di un percorso iniziato nel 2018 e portato avanti da una squadra di artisti internazionali (come i lussemburghesi Ian De Toffoli, giovane drammaturgo, e Marco Lorenzini, attore), Confini è una riflessione documentaria e stratificata, che dalle storie dei minatori italiani emigrati in Belgio negli anni ’50 arriva a riflettere sui grandi nodi irrisolti della nostra sgangherata Unione Europea, fino a curiose incursioni nella “storia futura”.
Tutto attorno a domande fondamentali: che cos’è un confine? Cosa separa davvero gli uomini? E perché, dopo 70 anni dai primi accordi economici europei, ancora non si riesce a condividere una visione politica?

Programma di sala