The King’s Singers
Songbirds

The best of English choirs

Teatro Alighieri | Dal 25 giugno al 31 dicembre

The best of English choirs
The King’s Singers
Songbirds

da Schubert ai Beatles

Patrick Dunachie controtenore
Edward Button controtenore
Julian Gregory tenore
Christopher Bruerton baritono
Nick Ashby baritono
Jonathan Howard basso

Si dice che Christine McVie, cantante dei Fleetwood Mac, nel 1976 abbia creato la canzone Songbird attorno a mezzanotte, in appena mezz’ora, ma che non potendo fissare la melodia e gli accordi che aveva pensato, sia rimasta sveglia tutta la notte, fino a che il giorno dopo non ha potuto registrarla. Alla fugace bellezza del volo e delle sonorità degli uccelli è dedicato il programma dei King’s Singers, coro maschile nato a Cambridge nel 1968 da cantori formati al King’s College. Radicato nella prestigiosa tradizione inglese di canto a cappella, propone infatti un viaggio lungo un repertorio che, dal primo Ottocento fino alla popular music, si ispira al canto degli uccelli. Nessuno strumento ad arricchire la loro tavolozza timbrica, dinamica e armonica: le sonorità e i ritmi di due secoli di musica sono affidati alle sole voci.

Hossein Pishkar,
Leonidas Kavakos

dedicato alle donne iraniane e ai morti per la libertà del loro paese

Teatro Alighieri | dal 18 giugno al 18 luglio 2023

Dedicato alle donne iraniane e ai morti per la libertà del loro paese
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Hossein Pishkar direttore
Leonidas Kavakos violino

Witold Lutosławski
Musica funebre per orchestra d’archi (in memoria di Béla Bartók)

Benjamin Britten
Sinfonia da Requiem op. 20

Johannes Brahms
Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 77

Luce accecante e tenebre profonde, nel programma che segna il ritorno di Leonidas Kavakos, protagonista del Concerto per violino di Brahms, un capolavoro attraversato da incontenibili esuberanze melodiche e da un radioso sguardo sul mondo. Cui fanno da contrappeso drammatico due brani novecenteschi di rara esecuzione, qui dedicati al dramma delle donne iraniane: la Musica funebre che Witold Lutosławski compose nel 1954 in memoria di Béla Bartók e la Sinfonia da Requiem con cui nel 1940 Benjamin Britten si presentò al concorso del governo giapponese per celebrare i 2600 anni della nascita dell’Impero. Il brano fu scartato perché non rispecchiava le intenzioni della ricorrenza, ma si impose come una rivelazione a New York, dando avvio alla carriera teatrale del massimo compositore inglese del Novecento.

Programma di sala

Omaggio ad
Angelo Mariani

direttore Donato Renzetti

Teatro Alighieri | Disponibile fino al 31 dicembre

A 150 anni dalla morte di Angelo Mariani (Ravenna 11 ottobre 1821- Genova 13 giugno 1873)

Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala
Solisti dell’Accademia del Teatro alla Scala
Donato Renzetti direttore

Giuseppe Verdi
da Aroldo Ouverture
da Giovanna D’Arco “O fatidica foresta”
soprano Greta Doveri
da Attila Preludio “Mentre gonfiarsi l’anima“
basso Livio Li Huanhong
da La traviata “È strano!… Sempre libera”
soprano Zhou Fan
da Don Carlos Preludio, ballabili dall’atto III

Gaetano Donizetti
da Lucia di Lammermoor “Tombe degli avi miei”
tenore Andrea Tanzillo

Charles Gounod
da Faust “Alerte, alerte, ou vous êtes perdus!”
soprano Zhou Fan, tenore Andrea Tanzillo, basso Livio Li Huanhong

Richard Wagner
da Lohengrin Preludio dall’atto I
da Tannhäuser Ouverture

in collaborazione con Associazione Musicale Angelo Mariani di Ravenna

Verdi e Wagner. Non potevano che essere loro, i due indiscussi giganti del teatro musicale ottocentesco, i poli entro cui muovere il concerto dedicato al centocinquantenario di Angelo Mariani. Se l’uno gli è legato da un rapporto di lunga amicizia e collaborazione – seppure guastato infine da incomprensioni e probabilmente da gelosie “galanti”; l’altro gli deve le prime esecuzioni in terra italiana, segnatamente con Lohengrine con Tannhäuser che il Mariani dirige a Bologna, accentuando così i dissapori col grande bussetano. Che forse al carismatico musicista ravennate rimprovera anche la libertà che si prende con le partiture altrui. Del resto, è a Mariani che si deve il moderno ruolo del direttore d’orchestra, dalla concertazione alla direzione vera e propria: per avere «unità nella esecuzione, nel concetto e nella interpretazione».

Programma di sala

Presentazione programma 2023

XXXIV edizione

Teatro Alighieri | 04 marzo 2023 | ore 11:00

Messa Arcaica
e Canzoni Mistiche

Omaggio a Franco Battiato

Palazzo Mauro De André | Disponibile dal 4 settembre 2022

Omaggio a Franco Battiato

Messa Arcaica
per soli, coro e orchestra
Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei
di Franco Battiato

solisti
Juri Camisasca voce
Cristina Baggio mezzosoprano

Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”
direttore del coro Lorenzo Donati
Carlo Guaitoli pianoforte
direttore Guido Corti

Canzoni Mistiche
di Franco Battiato
voce Juri Camisasca, Alice, Simone Cristicchi
direttore e pianoforte Carlo Guaitoli

solisti Juri Camisasca, Alice, Simone Cristicchi

tastiere e programmazione
Angelo Privitera
Orchestra Bruno Maderna

produzione originale di Ravenna Festival e Sagra Musicale Malatestiana

Nel 1993, nella Basilica di San Francesco d’Assisi, Franco Battiato presentò Messa arcaica: in apparenza una composizione sacra tout court – coi canonici Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei –, ma la cui tecnica compositiva diceva molto altro. Del resto, egli è stato il maestro del suono e della possibilità dello strumento acustico (voce umana compresa) di generare una percezione diversa da quella tradizionale, creando un senso di sospensione. «La maggioranza degli esseri umani non si rende conto di avere un’anima, ascolta solo il proprio corpo. Ma di notte, e non mentre dormiamo, usciamo tutti dal corpo e compiamo viaggi astrali», amava ripetere. Questi viaggi riguardano anche le sue Canzoni mistiche, qui raccolte da chi ha lavorato al suo fianco, testimonianza di un’incessante ricerca spirituale verso un ignoto altrove.

crediti immagine Nicola Cisternino, Franco Battiato Caminantes – Venezia-Istambul, (2021)

Programma di sala

Video 360°

Arete String Quartet

Chiostro del Museo Nazionale | 17 luglio 2022 | ore 21:30

Arete String Quartet

Chae-Ann Jeon, Dong-Hwi Kim violini
Yoon-sun Jang viola
Seong-hyeon Park violoncello

Franz Joseph Haydn
quartetto in si minore op. 33 n. 1 Hob. III: 37

Alban Berg
Lyrische Suite per quartetto d’archi

Robert Alexander Schumann
quartetto in fa maggiore op. 41 n. 2

in collaborazione con Scuola di Musica di Fiesole
ECMA – European Chamber Musica Academy

Un reverente omaggio al genere del quartetto: come definire altrimenti un programma che mette insieme tre pietre miliari della letteratura dedicata al più “nobile” degli organici cameristici, accomunate inoltre da una vena intensamente poetica. A partire dal primo dei Quartetti “russi” di Haydn, che Mozart amava particolarmente, appartenenti alla serie che l’autore stesso definiva «in forma interamente nuova, come mi è riuscito di fare dopo non averne più scritti per dieci anni», seguito dall’opera che decretò la maturità di Schumann anche in questo arduo campo, e infine dall’inconfondibile lirismo dodecafonico di Alban Berg. Il tutto affidato al Quartetto Arete, già pluripremiato seppure nato solo nel settembre 2019 dall’incontro di quattro giovanissimi quanto talentuosi coreani, ora legati a quella prestigiosa fucina che è la scuola fiesolana.

Programma di sala

Orchestra Cherubini
Riccardo Muti

Palazzo Mauro De André | Disponibile dal 15 ottobre al 31 dicembre 2022

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Riccardo Muti direttore

Georges Bizet
Roma, Sinfonia in do maggiore

Anatolij Konstantinovič Ljadov
Il lago incantato, Poema sinfonico op. 62

Franz Liszt
Les Préludes, Poema sinfonico n. 3 da Alphonse de Lamartine S 97

«Ho in mente una sinfonia che vorrei intitolare Roma […]. È studiata alla perfezione: Venezia sarà l’Andante, Roma il primo movimento, Firenze lo Scherzo e Napoli il Finale. È un’idea nuova, direi». Nel 1860 di ritorno da un triennio a Villa Medici, Bizet è ancora inebriato dell’arte e dei paesaggi italiani, di quella bellezza che idealmente innerva la sua singolare partitura. Con lo stesso slancio narrativo che Liszt già aveva sperimentato nei suoi poemi sinfonici – nel più celebre,Les préludes, “giustifica” la continua metamorfosi tematica con le “meditazioni” di Lamartine. E che permeerà anche l’evocativa “scena da favola” che il russo Ljadov – allievo di Rimskij-Korsakov e a sua volta maestro di Prokof’ev – compone nel 1908. Affreschi musicali di cui Muti delinea ogni sfumatura e spessore, nell’instancabile ricerca della perfezione.

Programma di sala

Orlando Consort

The birth of the Renaissance

Basilica di San Vitale | Disponibile dal 5 luglio al 31 dicembre 2022

Orlando Consort
The birth of the Renaissance

musiche di Johannes Ciconia, Guillaume Dufay, Johannes Ockeghem, Antoine Busnoys, Gilles Binchois,
Hayne van Ghizeghem, Robert Morton, Loyset Compère, Antoine Brumel, Francisco de Peñalosa,
Francisco de La Torre, Josquin Desprez

L’esordio del Rinascimento in musica si colloca nei diversi paesi del Vecchio Continente in un arco di tempo compreso tra il Quattrocento e il primo Cinquecento: coordinate spazio-temporali che guidano la scelta dei brani sacri e profani, in latino e nelle lingue romanze, concepiti per cappelle musicali in Italia, Spagna, Francia e Paesi Bassi, riproposti dal prestigioso quartetto vocale maschile che dall’esordio del 1988, nell’Early Music Network of Great Britain, si è imposto al mondo per una qualità e una duttilità che non ha pari – con incursioni dal jazz alla worldmusic. Indiscutibilmente tra i più autorevoli interpreti della polifonia medievale e rinascimentale, l’Orlando Consort trasformerà ancora una volta la più rigorosa ricerca sulle tecniche compositive e i sistemi di notazione nella più esplosiva espressione della “rinascita” e del rinnovamento estetico della musica.

Programma di sala

Budapest Festival Orchestra
Iván Fischer

Palazzo Mauro De André | Disponibile fino al 29 luglio 2022

Budapest Festival Orchestra
Iván Fischer direttore

Johannes Brahms
Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90

Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov
Sheherazade, Suite sinfonica op 35 da “Le mille e una notte”

Brahms aspettò di compiere 43 anni per presentarsi al mondo come sinfonista. Temeva di non reggere il peso dell’eredità beethoveniana. Un eccesso di prudenza, a giudicare dagli esiti straordinari delle prime due sinfonie, alle quali la Terza si accoda come ulteriore capolavoro, riassuntivo delle esigenze espressive più diverse: un continuum di eroismo, tragedia, pathos, nostalgia, che termina in un riconciliante pianissimo. Il cinema sarà debitore di questa sinfonia. Anche Sheherazade, l’affresco sinfonico più sfolgorante dell’800 russo, si risolve in una conclusione fantastica, lirica e finalmente pacificata, dopo le peripezie raccontate da Rimskij-Korsakov, capace di dar vita “visivamente” a un Oriente evocativo e senza tempo, che il grande direttore ungherese affida al talento della “sua” orchestra.

Programma di sala

Budapest Festival Orchestra
Orchestra Cherubini

maestro concertatore János Pilz

Teatro Alighieri | Disponibile fino al 28 luglio 2022

Budapest Festival Orchestra
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini

maestro concertatore János Pilz

Johann Michael Haydn
Notturno in do maggiore P. 108 MH 187

Johann Sebastian Bach
Concerto per violino e oboe in re minore BWV 1060R
Valentina Benfenati violino
Victor Aviat oboe

Pëtr Il’ič Čajkovskij
Serenata per archi in do maggiore op. 48

«Non riuscivo più a dormire e mi sentivo debole. Oggi ho lavorato un po’ alla mia Serenata. Ebbene, immediatamente mi sono sentito di nuovo in salute, arzillo e sereno». Così Čajkovskij raccontava la genesi di una delle pietre più splendenti del suo catalogo, levigata secondo le formule espressive del Classicismo, il luogo mentale in cui il compositore dava riposo alla sua anima inquieta. La logica e l’ordine musicale, la limpidezza e l’equilibrio del discorso sono caratteristiche che ritroviamo nel Concerto per violino e oboe di Bach (già familiare con i modelli vivaldiani), e pure nel raro Notturno di Johann Michael Haydn, fratello minore del più famoso Joseph, a cui contende la paternità di questo piccolo capolavoro dell’intrattenimento alto, riportandoci allo spirito della società mitteleuropea di fine Settecento.

Programma di sala