The General
(Come vinsi la guerra, 1926-1927)

di Buster Keaton e Clyde Bruckman

Lugo, Pavaglione | 18 luglio 2021 | ore 21:30

Musica e Cinema
The General (Come vinsi la guerra, 1926-1927)

di Buster Keaton e Clyde Bruckman

musiche composte e dirette da Timothy Brock
accompagnamento dal vivo dell’Orchestra Arcangelo Corelli

in collaborazione con la Cineteca di Bologna

Restaurato nel 2020 dalla Fondazione Cineteca di Bologna e Cohen Films presso il laboratorio L’immagine Ritrovata nell’ambito del Progetto Keaton

Le audiodescrizioni sono realizzate dal Centro Diego Fabbri e Incontri Internazionali Diego Fabbri con il supporto di San Crispino – La cultura nel cuore e il contributo della Regione Emilia Romagna

Da sud verso nord e viceversa, lungo la stessa linea ferroviaria: l’affannosa ricerca della donna amata da parte di un giovane incurante del conflitto in corso dà vita a due lunghi inseguimenti nel pieno della Guerra di secessione americana. Per questa epopea comica del cinema muto, Buster Keaton impiegò copie fedeli delle locomotive dell’epoca e fece confezionare quattromila uniformi militari: “dev’essere così vero da far male” disse al suo staff. La colonna sonora di Timothy Brock è costruita attorno ai canti della Guerra civile americana, ne evoca il ritmo e la sonorità pungente dei testi attingendo a spartiti degli anni Sessanta dell’Ottocento. E se le attuali restrizioni non consentono l’originale versione per grande orchestra del 2005, quella ripensata per organico ridotto non sacrifica lo slancio della storia e, anzi, fa da cornice a numerosi assoli.

Programma di sala

Convivio. Dante e i Cantori Popolari

con Ambrogio Sparagna e Peppe Servillo

Milano Marittima, Arena dello Stadio dei Pini | 25 luglio 2021 | ore 21:30

Ravenna Festival a Cervia – Milano Marittima
Il trebbo in musica 2.1

Convivio. Dante e i Cantori Popolari
con Ambrogio Sparagna e Peppe Servillo

Ambrogio Sparagna organetto e voce
Peppe Servillo voce
Erasmo Treglia ghironda, violino a tromba e ciaramella
Clara Graziano organetto
Raffaello Simeoni voce, chitarra e fiati popolari
Marco Iamele zampogna e ciaramella
Alessia Salvucci tamburelli
Anna Rita Colaianni voce
Mario Incudine voce e chitarra
e con il coro di voci bianche Libere Note diretto da Catia Gori
con la partecipazione di Marco Pierfederici tastiera

con il contributo di

Si sa che la grandezza di Dante va ben oltre i confini dell’elitaria cerchia dei “colti” per irradiarsi, da sempre, nel cosiddetto mondo “popolare”. E si sa che i suoi versi nei secoli hanno influenzato e sono entrati nella produzione poetica di tradizione orale, per esempio ispirando metri e temi di quella pratica di poesia estemporanea in ottava rima che oggi, preziosa, sopravvive in alcune aree dell’Italia centrale. Allora, è proprio attraverso questo filo lungo sette secoli che corrono i canti e le musiche che animano questo “convivio” dantesco. Ambrogio Sparagna, insieme ad alcuni valorosi compagni di viaggio e alla testa di un ensemble poliedrico quanto esperto, concerta la narrazione: dalla vicenda di Paolo e Francesca a quelle di Ulisse e del Conte Ugolino, punteggiate da musiche “alla maniera antica”.

Teodora

scalata al cielo in cinque movimenti

Basilica di San Vitale | Disponibile fino al 31 dicembre 2021

Teodora
scalata al cielo in cinque movimenti

Opera da camera per soprano, attrice, danzatrice, coro e strumenti (Edizioni Curci, Milano)

musica di Mauro Montalbetti
libretto e regia di Barbara Roganti

Roberta Mameli soprano
Matilde Vigna attrice
Barbara Martinini danzatrice

Altrevoci Ensemble
Andrea Berardi organo

Coro dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giuseppe Verdi”
direttore Antonio Greco

commissione Ravenna Festival per l’esecuzione nella Basilica di San Vitale
in coproduzione col XXX Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone
in prima assoluta

Da quasi millecinquecento anni l’Imperatrice Teodora fissa con il suo sguardo severo i fedeli e i visitatori della Basilica di San Vitale: il manto di porpora con i Re Magi, il calice d’oro tempestato di gemme. Ora finalmente la Basilissa abbandona i mosaici della chiesa e prende forma, corpo, vita. È lei, infatti, “venerata come una santa e maledetta come un demonio” – dice lo scrittore tedesco Frank Thiess – la protagonista di Teodora. Una scalata al cielo in cinque movimenti, la nuova opera da camera di Mauro Montalbetti, su libretto di Barbara Roganti, che vedrà la luce proprio sotto le volte dorate della basilica dove risplende il mosaico del suo corteo imperiale. Non il mero racconto della sua esistenza – sostengono gli autori – bensì un percorso che cerca, attraverso la musica, di addentrarsi nel suo labirinto.

Programma di sala

Lumina in tenebris

Luci dalla Divina Commedia prima e dopo Dante

Teatro Alighieri | 27 luglio 2021 | ore 21:30

Lumina in tenebris

Luci dalla Divina Commedia prima e dopo Dante

di e con Elena Bucci e Chiara Muti
a partire dalla Divina Commedia di Dante Alighieri

disegno luci Vincent Longuemare
cura e drammaturgia del suono Raffaele Bassetti

produzione Ravenna Festival in collaborazione
con Compagnia Le belle bandiere

Nel buio, tra quinte e fondali si aprono e chiudono fessure, varchi, spiragli, squarci… La luce appare, scompare, si trasforma: apparizioni diverse si rivelano nella voce di due figure bianche, specchio l’una dell’altra, custodi, fantasmi, anime. Due attrici, che più volte hanno intrecciato i loro percorsi artistici, tornano a collaborare inoltrandosi in quel grandioso teatro che è la Commediadantesca, in quella mappa di luci disegnata dal Poeta per orientarci nel buio generato dalla discordia e dall’ignoranza, dalla prepotenza e dall’avidità: luci grandi e piccole, con le quali trovare un varco nella “selva oscura”. Luci che hanno ispirato Dante e che da lui hanno tratto linfa: cercandole ci invitano ad ascoltare lo spirito di speranza che alberga in ognuno, lo spirito che crea e non distrugge, che abbraccia e mai respinge.

La Notte del Prog
UNO nel Tutto

Russi, Palazzo San Giacomo | 24 luglio 2021 | ore 21:30

La Notte del Prog
UNO nel Tutto

dedicato a Danilo Rustici

Stefano Pilia (Afterhours) chitarra
Roberto Dell’Era (Afterhours) basso e voce principale
Enrico Gabrielli (Calibro 35) tastiere, fiati e voce
Enzo “Vince Vallicelli” (Uno) batteria e voce
con la partecipazione di Sara Zaccarelli voce

prima nazionale

“C’è un batterista in sala?”. Lo domandò Danilo Rustici, quando Tony Esposito abbandonò malamente il palco sul quale due reduci dei disciolti Osanna stavano lanciando il nuovo progetto Uno. Quella domanda cambiò la vita a Vince Vallicelli, batterista romagnolo in forza agli Helza Poppin dopo essersi fatto le ossa con Secondo Casadei, che così entrò nella serie A del progressive-rock italiano. Ancorché breve, l’esperienza e il disco omonimo degli Uno hanno generato schiere di cultori, tra cui lo straordinario compositore e polistrumentista Enrico Gabrielli, che insieme a due membri degli Afterhours ha aderito con entusiasmo all’idea non già di “riproporre pedissequamente la musica degli Uno”, ma di ripartire dall’energia creativa di quella band per costruire un’entità del tutto nuova e al passo coi tempi, seppurmemore dei lasciti di un ardente passato.

Programma di sala

Dante e la musica

Basilica di San Francesco | 24 luglio 2021 | ore 21:30

Dante e la musica

Ensemble Micrologus
Patrizia Bovi canto, arpa, buccina
Gabriele Russo viella, ribeca,buccina
Goffredo Degli Esposti cialamello, flauto traverso, cornamusa, doppio flauto
Peppe Frana liuto, chitarrino
Andres Montilla canto
Enea Sorini canto, percussioni

musiche di Guiraut de Bornehl, Arnault Daniel e altri

È un viaggio che parte da lontano, quello dell’Ensemble Micrologus, ma che conduce fino al cuore della Commedia. Un viaggio lungo il quale ritrovano nuova vita le sonorità del Medioevo, intrecciando il più rigoroso studio dei manoscritti antichi con l’attenzione per la musica popolare e per le fonti iconografiche coeve. Si susseguono allora i canti devozionali del Laudario di Cortona, ma anche la danza e la poesia amorosa di trovatori come Arnault Daniel, che Dante incontra nel Purgatorio, Bernart de Ventadorn e Marcabru. Passando poi per i timbri di trombe, campane, tamburi e cennamelle, evocati nell’Inferno, si approda all’intonazione di testi menzionati dal Poeta – tra tutti il celebre “Amor che ne la mente mi ragiona” – e ai canti di lode che risuonano nel Paradiso. Per tornare, infine, sulla terra, con i madrigali e le ballate che a Verona animavano la corte scaligera che ospitò Dante.

Programma di sala

Inferno 2021

di Francesco Bertolini e Adolfo Padovan

Rocca Brancaleone | 20 luglio 2021 | ore 21:30

Musica e Cinema
Inferno 2021
un film di Francesco Bertolini, Adolfo Padovan e Giuseppe de Liguoro (1911)

musica e sound design Edison Studio
elaborazioni visive Salvatore Insana
con Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli
Fabio Cifariello Ciardi, Alessandro Cipriani live electronics

versione restaurata dalla Cineteca di Bologna

si ringrazia Publimedia Italia

Orde di demoni-pipistrello armati di forche appuntite, schiere di candide anime del Paradiso che galleggiano nel cielo, Paolo e Francesca che planano volando dall’alto per poi restare sospesi a mezz’aria, Bertrand de Born che mostra la sua testa mozzata, eppoi un gigantesco Lucifero che divora cadaveri. I pionieristici registi che nel 1911 mettono su pellicola il viaggio di Dante e Virgilio realizzando il primo autentico lungometraggio della storia del cinema italiano, non risparmiano certo sugli effetti speciali. Ispirato alle celebri incisioni del Dorè, è un kolossal senza precedenti: 3 anni di riprese, 150 tra attori e comparse, 100 scene e incassi straordinari, in Europa e negli Stati Uniti. Solo l’esperienza, l’estro tecnologico e il live electronics di Edison Studio potevano restituire al film più visionario del muto italiano la colonna sonora “ideale”.

Programma di sala

Il defunto odiava i pettegolezzi

Teatro Alighieri | 14 luglio 2021 | ore 21:30

Menoventi
Il defunto odiava i pettegolezzi

rielaborazione scenica dell’opera omonima di Serena Vitale (Edizioni Adelphi, 2015)

ideazione Consuelo Battiston e Gianni Farina
drammaturgia, regia, suono, luce Gianni Farina
costumi Elisa Alberghi e Consuelo Battiston

con Consuelo Battiston, Tamara Balducci, Leonardo Bianconi, Federica Garavaglia, Mauro Milone

organizzazione e promozione Maria Donnoli
artwork Marco Smacchia

coproduzione E Production / Menoventi, Ravenna Festival, Operaestate Festival Veneto
Le audiodescrizioni sono realizzate dal Centro Diego Fabbri e Incontri Internazionali Diego Fabbri con il supporto di San Crispino – La cultura nel cuore e il contributo della Regione Emilia Romagna

La morte di Vladìmir Majakovskij resta a tutt’oggi il più appassionante cold case della letteratura russa. Era il 14 aprile 1930, quando il più grande poeta della Rivoluzione si uccideva sparandosi al cuore, per ragioni mai chiarite. Pressioni politiche? Isolamento intellettuale? Delusioni amorose? Serena Vitale, tra le più importanti slaviste italiane, a questo mistero ha dedicato un libro di indubbio successo, Il defunto odiava i pettegolezzi– icastica frase tratta dalla lettera d’addio del poeta.
È ispirandosi al complesso lavoro d’indagine della Vitale che i Menoventi traspongono sulla scena questa misteriosa fine, attraverso un’opera peculiarissima, che gioca con gli stilemi del noir e del giallo, rincorrendo ipotesi, prospettive e testimonianze in un fantastico gioco di specchi.

Programma di sala

Confini

Teatro Alighieri | 11 luglio 2021 | ore 18:00

Compagnia teatrale ErosAntEros
Confini

ideazione, cura e spazio Davide Sacco e Agata Tomšič / ErosAntEros

testo Ian De Toffoli
drammaturgia Agata Tomšič
regia e disegno musicale e video Davide Sacco
con Hervé Goffings, Sanders Lorena, Marco Lorenzini, Djibril Mbaye, Agata Tomšič, Emanuela Villagrossi
costumi Laura Dondoli
squadra tecnica, realizzazione scene e sartoria Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse

produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, TNL – Théâtre National du Luxembourg, Ravenna Festival, ErosAntEros – POLIS Teatro Festival
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival
in residenza presso Teatro della Toscana, TNL – Théâtre National du Luxembourg, OTSE – Officine Theatrikès Salento Ellàda, Tempo Reale
con il sostegno di Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna
con il patrocinio di Ambasciata d’Italia in Lussemburgo e Ambasciata del Granducato di Lussemburgo in Italia
grazie a Pietro Valenti, Ruth Heynen, Silvia Pasello, Silvia Lodi,Remo Ceccarelli, Maria Luisa Caldognetto, Eugenio Giorgetta, all’Istituto Universitario Europeo, alCentro di Micro-BioRobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia, a“Passaparola”e a tutte le persone intervistate, per aver nutrito il percorso di creazione dello spettacolo; a Giuseppe Bellosiper la consulenza sul romagnolo


La natura profondamente “politica” di ErosAntEros non viene meno in questo nuovo progetto incentrato su un tema, appunto, eminentemente politico, quanto urgente: le frontiere e il loro complesso significato.
Frutto di un percorso iniziato nel 2018 e portato avanti da una squadra di artisti internazionali (come i lussemburghesi Ian De Toffoli, giovane drammaturgo, e Marco Lorenzini, attore), Confini è una riflessione documentaria e stratificata, che dalle storie dei minatori italiani emigrati in Belgio negli anni ’50 arriva a riflettere sui grandi nodi irrisolti della nostra sgangherata Unione Europea, fino a curiose incursioni nella “storia futura”.
Tutto attorno a domande fondamentali: che cos’è un confine? Cosa separa davvero gli uomini? E perché, dopo 70 anni dai primi accordi economici europei, ancora non si riesce a condividere una visione politica?

Programma di sala

Romance del diablo

Omaggio ad Astor Piazzolla (1921-1992) nel 100° dalla nascita

Rocca Brancaleone | 13 luglio 2021 | ore 21:30

Omaggio ad Astor Piazzolla (1921-1992) nel 100° dalla nascita
Romance del diablo

Marco Albonetti sassofono soprano e sassofono baritono
Orchestra Filarmonica Italiana

Astor Piazzolla
Cuatro Estaciones Porteñas
Romance del Diablo
Oblivion*
Años de Soledad

Libertango

orchestrazione di Marco Albonetti e Pablo Ziegler*

si ringrazia CNA Ravenna

La musica di Astor Piazzolla si nutre di contaminazioni. Ecco perché i puristi lo hanno definito “el asesino del Tango”. Ma il suo peccato originale è solo quello di aver assimilato le influenze di una terra sfaccettata, costruita su sogni e nostalgie degli emigranti. Il suo “Nuevo Tango” incorpora elementi jazz e classici, caricandosi di un’inedita ricchezza di colori. “Ho avuto due grandi maestri: Nadia Boulanger e Alberto Ginastera. Il terzo è stato Buenos Aires”, spiegava il compositore. E alle quattro stagioni della sua città sono dedicate le Cuatro Estaciones Porteñas, la risposta argentina alle Quattro Stagioni di Vivaldi. Nella riscrittura di Marco Albonetti, il sassofono prende il posto del bandoneón, dando una voce nuova al sentimento del tempo dei Porteños, gli abitanti della capitale, i maestri segreti di Piazzolla.

Programma di sala