Teatro Alighieri |
Disponibile fino al 31 dicembre 2022
Giornate della bioeconomia
organizzate da Cluster Spring, Assobiotec, Federchimica, Fondazione Raul Gardini, Fondazione Resoil, Apre, Fva, Novamont in collaborazione con Ravenna Festival con il sostegno di Fondazione Impact, Transition2bio, Molino Spadoni e il patrocinio del Comune di Ravenna
La Giornata nazionale della bioeconomia torna a Ravenna e raddoppia per approfondire i temi che sono alla base della transizione ecologica e della lotta al cambiamento climatico. Intesa come economia che impiega le fonti biologiche rinnovabili quale materia prima per la produzione industriale, energetica, alimentare e mangimistica, la bioeconomia italiana valeva, nel 2020, 317 miliardi di euro e dava lavoro a circa 2 milioni di persone. Un metasettore che ha dimostrato nel corso della pandemia di essere resiliente e che rappresenta la base del Green New Deal europeo. Ne parleranno i principali stakeholder del mondo industriale, agricolo e finanziario. Due giornate che saranno anche l’occasione per premiare le scuole che hanno partecipato al bando Bioeconomy4You, nonché per parlare di sviluppo sostenibile, Agenda 2030 dell’ONU e green jobs.
Giornate della bioeconomia
Teatro Alighieri |
Disponibile fino al 31 dicembre 2022
Giornate della bioeconomia
organizzate da Cluster Spring, Assobiotec, Federchimica, Fondazione Raul Gardini, Fondazione Resoil, Apre, Fva, Novamont in collaborazione con Ravenna Festival con il sostegno di Fondazione Impact, Transition2bio, Molino Spadoni e il patrocinio del Comune di Ravenna
La Giornata nazionale della bioeconomia torna a Ravenna e raddoppia per approfondire i temi che sono alla base della transizione ecologica e della lotta al cambiamento climatico. Intesa come economia che impiega le fonti biologiche rinnovabili quale materia prima per la produzione industriale, energetica, alimentare e mangimistica, la bioeconomia italiana valeva, nel 2020, 317 miliardi di euro e dava lavoro a circa 2 milioni di persone. Un metasettore che ha dimostrato nel corso della pandemia di essere resiliente e che rappresenta la base del Green New Deal europeo. Ne parleranno i principali stakeholder del mondo industriale, agricolo e finanziario. Due giornate che saranno anche l’occasione per premiare le scuole che hanno partecipato al bando Bioeconomy4You, nonché per parlare di sviluppo sostenibile, Agenda 2030 dell’ONU e green jobs.
Aldo Cazzullo Moni Ovadia
Il duce delinquente
Milano Marittima, Arena dello Stadio dei Pini |
Disponibile fino al 31 dicembre 2022
Il Trebbo in musica 2.2
Il duce delinquente
di e con Aldo Cazzullo e Moni Ovadia violoncello, pianoforte e voce Giovanna Famulari
organizzazione Corvino Produzioni
con il contributo di Cooperativa Bagnini Cervia
Insieme alla fervida attività di giornalista, Aldo Cazzullo ama sempre più volgere la propria parola in chiave teatrale, e raccontare fatti e figure imprescindibili della storia italiana intrecciando la propria curiosità con il talento di attori e musicisti. Per fare luce su Benito Mussolini e sul fascismo, la cui granitica propaganda si consolidava nella misura in cui il duceriusciva a ordire crimini e tradimenti sia nella vita privata che come capo del governo, non poteva avvalersi di una voce più “urticante” di quella di Moni Ovadia, a cui affida testi di Mussolini stesso e delle sue vittime. Mentre l’eclettica Giovanna Famulari tesse la trama sonora del racconto a due voci a partire da musiche e canzoni d’epoca. Si dipanano così gli eventi che hanno portato alla guerra e segnato profondamente la storia del nostro paese.
Palazzo Mauro De André |
Disponibile dal 4 settembre 2022
Omaggio a Franco Battiato
Messa Arcaica
per soli, coro e orchestra Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei diFranco Battiato
solisti Juri Camisascavoce Cristina Baggiomezzosoprano
Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini” direttore del coro Lorenzo Donati
Carlo Guaitoli pianoforte direttoreGuido Corti
Canzoni Mistiche diFranco Battiato voce Juri Camisasca, Alice, Simone Cristicchi direttore e pianoforteCarlo Guaitoli
solisti Juri Camisasca, Alice, Simone Cristicchi
tastiere e programmazione Angelo Privitera
Orchestra Bruno Maderna
produzione originale di Ravenna Festival e Sagra Musicale Malatestiana
Nel 1993, nella Basilica di San Francesco d’Assisi, Franco Battiato presentò Messa arcaica: in apparenza una composizione sacra tout court – coi canonici Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei –, ma la cui tecnica compositiva diceva molto altro. Del resto, egli è stato il maestro del suono e della possibilità dello strumento acustico (voce umana compresa) di generare una percezione diversa da quella tradizionale, creando un senso di sospensione. «La maggioranza degli esseri umani non si rende conto di avere un’anima, ascolta solo il proprio corpo. Ma di notte, e non mentre dormiamo, usciamo tutti dal corpo e compiamo viaggi astrali», amava ripetere. Questi viaggi riguardano anche le sue Canzoni mistiche, qui raccolte da chi ha lavorato al suo fianco, testimonianza di un’incessante ricerca spirituale verso un ignoto altrove.
Teatro Alighieri |
Disponibile dal 18 luglio al 17 agosto 2022
Fanny & Alexander Addio Fantasmi tratto dal romanzo omonimo di Nadia Terranova (Einaudi, 2018)
regia Luigi De Angelis drammaturgia e costumi Chiara Lagani in scena Anna Bonaiuto e Valentina Cervi
coproduzione Ravenna Festival, E Production / Fanny & Alexander, Infinito Produzioni, Progetto Goldstein, Argot Produzioni prima assoluta
Ida è sbarcata a Messina: la madre l’ha richiamata in vista della ristrutturazione dell’appartamento di famiglia. Circondata dagli oggetti di sempre, è costretta a fare i conti col trauma antico della scomparsa del padre, che una mattina è andato via e non è più tornato. Sulla sua mancanza si sono imperniati i silenzi con la madre, un’identità fondata sull’anomalia, persino il rapporto col marito. Ma ora che la casa d’infanzia la assedia, deve spezzare il sortilegio e far uscire il padre di scena. Lo spettacolo, a partire dall’ossessione dello spazio fisico della casa che cade a pezzi e che va sovrapponendosi con lo spazio psichico, libera i fantasmi che rivivono attorno a madre e figlia, per esorcizzarne la potenza e rimettere in circolo le immagini fondamentali che regolano i rapporti più ancestrali.
Chiostro del Museo Nazionale |
17 luglio 2022 | ore 21:30
Arete String Quartet
Chae-Ann Jeon, Dong-Hwi Kim violini
Yoon-sun Jang viola
Seong-hyeon Park violoncello
Franz Joseph Haydn quartetto in si minore op. 33 n. 1 Hob. III: 37
Alban Berg Lyrische Suite per quartetto d’archi
Robert Alexander Schumann quartetto in fa maggiore op. 41 n. 2
in collaborazione con Scuola di Musica di Fiesole ECMA – European Chamber Musica Academy
Un reverente omaggio al genere del quartetto: come definire altrimenti un programma che mette insieme tre pietre miliari della letteratura dedicata al più “nobile” degli organici cameristici, accomunate inoltre da una vena intensamente poetica. A partire dal primo dei Quartetti “russi” di Haydn, che Mozart amava particolarmente, appartenenti alla serie che l’autore stesso definiva «in forma interamente nuova, come mi è riuscito di fare dopo non averne più scritti per dieci anni», seguito dall’opera che decretò la maturità di Schumann anche in questo arduo campo, e infine dall’inconfondibile lirismo dodecafonico di Alban Berg. Il tutto affidato al Quartetto Arete, già pluripremiato seppure nato solo nel settembre 2019 dall’incontro di quattro giovanissimi quanto talentuosi coreani, ora legati a quella prestigiosa fucina che è la scuola fiesolana.
Teatro Alighieri |
Disponibile fino al 31 dicembre 2022
Omaggio a Micha van Hoecke
Canto per un poeta innamorato. Dedicato a Micha
Miki Matsuse van Hoecke ideazione e regia coreografie di Micha van Hoecke riprese da Miki Matsuse
con la partecipazione di Luciana Savignano e Manuel Paruccini interpreti Rimi Cerloj, Viola Cecchini, Yoko Wakabayashi, Chiara Nicastro, Giorgia Massaro, Francesca De Lorenzi, Martina Cicognani, Marta Capaccioli, Gloria Dorliguzzo, Miki Matsuse.
in collaborazione con Armunia e Comune di Rosignano Marittimo
Canto per un poeta innamorato, segmento del progetto Tre baci per Micha, porta a Ravenna l’omaggio a van Hoecke, artista internazionale e poliglotta della scena, scomparso il 7 agosto scorso. Il coreografo russo-belga infatti – che molto ha amato, ricambiato, l’Italia, tanto da farne un’ulteriore patria e Ravenna una seconda casa – era solito salutare scambiando tre baci sulle guance. Si dice che esprima il desiderio di essere ricordati e così sarà in questo affresco di visioni, creato dall’amore di Miki Matsuse, moglie e compagna d’arte, con il sostegno dei tanti che con lui hanno lavorato e nei luoghi legati alla sua arte. Frammenti da creazioni famose, come La dernière danse o Le Voyage, si mescoleranno ad azioni performative in sintonia con il suo stile eclettico, orlato di malinconica poesia.
Palazzo Mauro De André |
Disponibile dal 15 ottobre al 31 dicembre 2022
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Riccardo Mutidirettore
Georges Bizet Roma, Sinfonia in do maggiore
Anatolij Konstantinovič Ljadov Il lago incantato, Poema sinfonico op. 62
Franz Liszt Les Préludes, Poema sinfonico n. 3 da Alphonse de Lamartine S 97
«Ho in mente una sinfonia che vorrei intitolare Roma […]. È studiata alla perfezione: Venezia sarà l’Andante, Roma il primo movimento, Firenze lo Scherzo e Napoli il Finale. È un’idea nuova, direi». Nel 1860 di ritorno da un triennio a Villa Medici, Bizet è ancora inebriato dell’arte e dei paesaggi italiani, di quella bellezza che idealmente innerva la sua singolare partitura. Con lo stesso slancio narrativo che Liszt già aveva sperimentato nei suoi poemi sinfonici – nel più celebre,Les préludes, “giustifica” la continua metamorfosi tematica con le “meditazioni” di Lamartine. E che permeerà anche l’evocativa “scena da favola” che il russo Ljadov – allievo di Rimskij-Korsakov e a sua volta maestro di Prokof’ev – compone nel 1908. Affreschi musicali di cui Muti delinea ogni sfumatura e spessore, nell’instancabile ricerca della perfezione.
Basilica di San Vitale |
Disponibile dal 5 luglio al 31 dicembre 2022
Orlando Consort The birth of the Renaissance
musiche di Johannes Ciconia, Guillaume Dufay, Johannes Ockeghem, Antoine Busnoys, Gilles Binchois,
Hayne van Ghizeghem, Robert Morton, Loyset Compère, Antoine Brumel, Francisco de Peñalosa,
Francisco de La Torre, Josquin Desprez
L’esordio del Rinascimento in musica si colloca nei diversi paesi del Vecchio Continente in un arco di tempo compreso tra il Quattrocento e il primo Cinquecento: coordinate spazio-temporali che guidano la scelta dei brani sacri e profani, in latino e nelle lingue romanze, concepiti per cappelle musicali in Italia, Spagna, Francia e Paesi Bassi, riproposti dal prestigioso quartetto vocale maschile che dall’esordio del 1988, nell’Early Music Network of Great Britain, si è imposto al mondo per una qualità e una duttilità che non ha pari – con incursioni dal jazz alla worldmusic. Indiscutibilmente tra i più autorevoli interpreti della polifonia medievale e rinascimentale, l’Orlando Consort trasformerà ancora una volta la più rigorosa ricerca sulle tecniche compositive e i sistemi di notazione nella più esplosiva espressione della “rinascita” e del rinnovamento estetico della musica.
Palazzo Mauro De André |
Disponibile fino al 29 luglio 2022
Budapest Festival Orchestra Iván Fischerdirettore
Johannes Brahms Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90
Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov Sheherazade, Suite sinfonica op 35 da “Le mille e una notte”
Brahms aspettò di compiere 43 anni per presentarsi al mondo come sinfonista. Temeva di non reggere il peso dell’eredità beethoveniana. Un eccesso di prudenza, a giudicare dagli esiti straordinari delle prime due sinfonie, alle quali la Terza si accoda come ulteriore capolavoro, riassuntivo delle esigenze espressive più diverse: un continuum di eroismo, tragedia, pathos, nostalgia, che termina in un riconciliante pianissimo. Il cinema sarà debitore di questa sinfonia. Anche Sheherazade, l’affresco sinfonico più sfolgorante dell’800 russo, si risolve in una conclusione fantastica, lirica e finalmente pacificata, dopo le peripezie raccontate da Rimskij-Korsakov, capace di dar vita “visivamente” a un Oriente evocativo e senza tempo, che il grande direttore ungherese affida al talento della “sua” orchestra.