la musica del dialogo Oriente e Occidente nell’ultimo scisma
Basilica di San Vitale |
15 giugno 2024 | ore 21:30
JANUA
La musica del dialogo Oriente e Occidente nell’ultimo scisma
“Ogni porta ha due lati […] così io, custode del palazzo celeste,
scruto contemporaneamente l’Oriente e l’Occidente”.
(Giano, Dio bifronte,dai Fasti di Ovidio)
Irini Ensemble direttoreLila Hajosi
Eulalia Fantova, Lauriane le Prev mezzosoprani Julie Azoulay, Danilo Pastore contralti Marco Van Baaren, Olivier Merlintenori Jean-Marc Vié, Sébastien Brohierbassi Claire Mc Intyre, Sandie Griottrombe e tromboni medievali
musiche di Guillaume Dufay, Janus Plousiadenos, Manuel Doukas Chrysaphes
È un periodo unico, tanto breve quanto sconosciuto, quello indagato in Janua, il progetto che vede le voci suggestive dell’ensemble francese Irini accogliere per la prima volta gli strumenti, trombe e tromboni medievali. È il periodo dell’ultimo tentativo, fallito, di riunire in una sola le chiese d’Oriente e d’Occidente, con il Concilio di Firenze del 1439, salvando Costantinopoli che invece scompare tra le fiamme nel 1453, lasciando segni che risuonano ancora oggi, dopo oltre mezzo millennio. Janua, “porta” in latino, guarda in entrambe le direzioni, e lo fa attraverso lo sguardo di Dufay, testimone diretto di quegli eventi – pochi conoscono i mottetti che compose tra Grecia e Italia – che si rispecchia nella polifonia di compositori bizantini coevi. Sulle sponde del Mediterraneo, luogo di incontro di civiltà diverse eppure destinate a dialogare
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Riccardo Muti, Simone Nicoletta
Palazzo Mauro De André |
09 giugno 2024 | ore 21:00
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Riccardo Mutidirettore Simone Nicolettaclarinetto
Franz Schubert
Ouverture im italianischen Stile in do maggiore op. 170 D 591
Wolfgang Amadeus Mozart Concerto per clarinetto e orchestra in la maggiore K 622
Alfredo Catalani Contemplazione
Ferruccio Busoni Selezione di brani da Turandot, Suite per orchestra op. 41 BV 248
«Tutto in queste pagine è confessione dolente, sorridente saggezza divenuta suono, illuminata conoscenza del bello, della felicità e transitorietà della vita» (Paumgartner). È nell’ottobre del 1791 che Mozart verga le ultime note del Concerto K 622: certo se di lì a poche settimane non fosse morto, chissà quali strade avrebbe intrapreso la sua fantasia… A interpretare il capolavoro per clarinetto è un talento tutto italiano, Simone Nicoletta, cresciuto nel laboratorio dell’Orchestra Cherubini. Come italiano è il modello che nel 1817 ispira l’Ouverture di Schubert, composta in una Vienna dominata dal genio rossiniano. In quello scambio con l’Europa che nel nostro Paese mai si interrompe: nel flusso poetico d’impronta wagneriana di Catalani (1878) o nelle coraggiose novità percorse da Busoni narrando, nel 1905, la fiaba gozziana.
Basilica di San Giovanni Evangelista |
Dal 7 luglio
Dilexi Storia di Galla Placidia in sette quadri
Sacra rappresentazione per soprano, baritono, coro ed ensemble
testoFrancesca Masi musicaDanilo Comitini
Laura Zecchini soprano Gianandrea Navacchia baritono
Coro & Ensemble 1685 del Conservatorio Giuseppe Verdi di Ravenna Agnese Contadini arpa Raffaele Damenfisarmonica
direttoreAntonio Greco
commissione Ravenna Festival
Nata nel mondo antico e morta nel Medioevo, Galla Placidia viene evocata attraverso sette episodi, sette cuori pensanti, sette città diverse: Milano, dove assiste al rito funebre del padre Teodosio celebrato da Ambrogio; e poi Roma, Barcellona, Ravenna, Costantinopoli, per poi ritornare a Ravenna dove si nutre delle parole di Pietro Crisologo, e infine ancora Roma, dove termina la sua vita pellegrina presso Leone Magno, stretta al corpo del piccolo figlio. È dall’ultima parola di Teodosio padre, Dilexi, che prende inizio la storia. Mentre i sette quadri, separati dal silenzio, nascono dalla voce del coro cui sono affidate le sette ultime parole di Cristo sulla croce. Simbolicamente, nello spazio di San Giovanni Evangelista, edificata proprio da Galla quale voto dopo il naufragio nel ritorno da Costantinopoli.
Palazzo Mauro De André |
02 luglio 2024 | ore 21:00
Banda Musicale della Polizia di Stato
Maurizio Billi direttore
con la partecipazione diGiuseppe Gibboni violino
musiche di Dmitrij Šostakovič, Giuseppe Verdi, Niccolò Paganini, Jules Massenet, Pablo de Sarasate, John Williams
In quasi cent’anni di attività, la Banda Musicale della Polizia di Stato ha issato la bandiera italiana in ogni parte del mondo, arrivando anche a collaborare con artisti come Claudio Baglioni, Stefano Bollani ed Amii Stewart. Fin dalla sua fondazione, nel 1928, il complesso ha sviluppato una vocazione sinfonica grazie all’intuizione del primo direttore, il maestro Giulio Andrea Marchesini, che cominciò a trattare l’organico come una vera orchestra. Quell’impronta non è più cambiata. Ecco perché il repertorio annovera trascrizioni e arrangiamenti complessi, tratti da opere e sinfonie, oltre alla musica originale per banda. Oggi i cento e più musicisti di questo affascinante organico portano il loro suono inconfondibile nelle manifestazioni più importanti, trasformando ogni concerto in un’esperienza coinvolgente per tutti.
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John De Leo Jazzabilly Lovers feat. Rita Marcotulli e Gianluca Petrella
Lugo, Pavaglione |
30 giugno 2024 | ore 21:30
John De Leo Jazzabilly Lovers
feat. Rita Marcotulli e Gianluca Petrella
John De Leovoce Enrico Terragnolichitarra Stefano Senni contrabbasso Fabio Nobilebatteria
Tra i cantanti jazz sperimentali oggi in Italia è uno dei più interessanti: voce duttile, stile inclassificabile e gusto per l’avventura musicale, John De Leo ha dato vita al quartetto Jazzabilly, un progetto cui pensava da anni. In cui rock’n’roll e jazz si mescolano in modo sconcertante e divertente. Presley e Coltrane, gli Stray Cats e gli standard sono accostati e trasformati con gusto spregiudicato da De Leo alla scoperta di connessioni tra repertori apparentemente incompatibili. Tutto secondo uno spirito ludico in cui voce e strumenti giocano a far capriole, spiazzare, saltare tra gli stili, ma con coerenza e curiosità. Complice un trio non meno brillante e, in questo caso, due ospiti d’eccezione: Rita Marcotulli, improvvisatrice inarrivabile dal suono unico e ispirato, e l’estroso, fidato ma al tempo stesso imprevedibile, trombonista Gianluca Petrella.
mar – Museo d’Arte della Città di Ravenna |
29 giugno 2024 | ore 21:30
Philharmonic Five Stile viennesee
Tibor Kováč violino
Lara Kusztrich violino
Elmar Landerer viola
Edison Pashko violoncello
Adela Liculescu pianoforte
musiche di Sergej Prokof’ev, Robert Schumann, John Williams, Fritz Kreisler, Giacomo Puccini, Charles Aznavour,
Tibor Kovácˇ, Gustav Mahler, Dave Tarras, Sylvia Neufeld
Un piccolo ensemble per grandi sfide musicali. Quattro solisti dei leggendari Wiener Philharmoniker, accompagnati al pianoforte, si sono uniti per reinventare il concetto di orchestra con scelte esecutive particolarmente originali. L’ensemble viennese ama invitare il pubblico in viaggi inaspettati ed elettrizzanti attraverso epoche e stili musicali apparentemente lontani tra loro, dai grandi classici al pop, dal cinema al balletto, passando per il grand opéra, la chanson francese e il repertorio klezmer. Non il solito crossover, ma una sfida virtuosistica che chiama in causa collegamenti sorprendenti e prassi altamente sofisticate. Una Mission Possible, come recitava il titolo del loro primo album, uscito nel 2018, quando i “Phil Five” cominciarono la loro avventura in quintetto nella capitale mondiale della grande musica.
Omaggio a Byron nel bicentenario dalla morte (1788-1824)
mar – Museo d’Arte della Città di Ravenna |
27 giugno 2024 | ore 21:30
Omaggio a Byron nel bicentenario dalla morte (1788-1824) Ian Bostridgetenore Julius Drakepianoforte
testi di Lord Byron letti da Lucasta Miller
musiche di Isaac Nathan, Johann Carl Gottfried Loewe, Robert Schumann, Franz Schubert, Ludwig van Beethoven,
Johannes Friedrich Fröhlich, Felix Mendelssohn-Bartholdy, Fanny Mendelssohn-Bartholdy Hensel, Hugo Wolf
Ian Bostridge e Julius Drake, indiscutibilmente tra i più autorevoli interpreti del repertorio liederistico, sono chiamati a seguire le tracce di quell’eccentrico e avventuroso poeta romantico che fu George Gordon Byron. Allora, ecco le Melodie ebraiche, versi che egli scrisse proprio in vista della collaborazione con il compositore Isaac Nathan, ma alle quali diedero voce e suono anche Schumann e Loewe e Beethoven. Wilhelm Müller, invece, autore dei testi di cicli quali Die schöne Müllerin e DieWinterreise di Franz Schubert, conosceva a fondo l’opera del poeta inglese e, come lui, sosteneva la causa dell’indipendenza della Grecia. A sottolineare poi con più forza le emersioni del fiume carsico byroniano lungo la storia del Lied ottocentesco, la lettura di testi dello stesso Lord Byron affidati alla voce di Lucasta Miller, scrittrice e critica letteraria.
Basilica di Sant’Apollinare in Classe |
23 giugno 2024 | ore 21:30
Messa per Sant’Apollinare
La Cappella Marciana direttore Marco Gemmani
Giovanni Legrenzi Messa a San Marco per Sant’Aponal (Sant’Apollinare) Venezia 1670
È nei primi secoli del Cristianesimo che l’area padana viene evangelizzata, ed è per questo che spesso le più importanti città condividono gli stessi santi martiri fondatori. Così, il 23 luglio, nella Basilica di San Marco, si celebra solennemente la memoria di Sant’Apollinare, lo stesso protovescovo che Ravenna ha eletto a patrono e di cui conserva i resti. Nel 1670, maestro di cappella nella basilica veneziana era Giovanni Legrenzi, chiamato con ogni probabilità a comporre anche per quella occasione. Del resto, il nome del compositore bergamasco è uno di quelli cui si riconosce un’importanza capitale nello sviluppo della musica strumentale, tanto da aver posto le basi per le fortune del secolo successivo – anche se non è certo che Antonio Vivaldi sia stato suo allievo, certamente ha ascoltato la sua musica e ne ha fatto propri i tratti fondamentali.
musica di Igor’ Stravinskij libretto di Charles Ferdinand Ramuz
voce, adattamento scenico e regiaMimmo Cuticchio
Solisti dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini direttore Giovanni Conti
«Coloro i quali pretendono di non poter godere perfettamente della musica se non chiudendo gli occhi, non la sentono meglio di quanto accadrebbe se li tenessero aperti; anzi, l’assenza di distrazioni visive offre loro la possibilità di abbandonarsi a fantasticherie cullate dai suoni», così scrive Stravinskij. E allora, perché non affidare ai pupi, fratelli di Petruška, che proprio il compositore russo riteneva «l’eterno, l’infelice eroe di tutte le fiere, di tutti i paesi», un nuovo racconto della contesa tra il soldato e il diavolo per il possesso di un violino? L’intelligenza visiva e uditiva dell’ascoltatore allora troverà alimento dalla narrazione nello stile del “cuntu” di Mimmo Cuticchio e dalla gestualità dei suoi pupi, mentre i Solisti della Cherubini, guidati dal giovanissimo Conti, animeranno la partitura.
nel centenario della nascita di Luigi Nono (1924-1990)
Artificerie Almagià |
08 giugno 2024 | ore 21:00
Nel centenario della nascita di Luigi Nono (1924-1990) Il Nuovo e l’Antico
La Stagione Armonica direttoreSergio Balestracci Roberto Fabbricianiflauto basso Alvise Vidolinlive electronics e nastro magnetico
Tomás Luis de Victoria
brani da Officium Hebdomadae Sanctae in Passione Domini
Luigi Nono Das atmende Klarsein per piccolo coro, flauto basso, live electronics e nastro magnetico
È un rapporto straordinariamente fecondo quello che lega la “nuova musica” italiana del secondo dopoguerra con la storia. In particolare, per Luigi Nono la tecnologia consente di rielaborare tecniche di emissione sonora, riverberi e rapporti con lo spazio, in continuità con l’antica tradizione veneziana, quella che ripercorre nell’oramai celebre Das atmende Klarsein qui affidato anche a due suoi fedeli collaboratori, Roberto Fabbriciani e Alvise Vidolin. Una meditazione sulla morte che prende le mosse, con la sapiente cura di Massimo Cacciari, dalle Elegie Duinesi di Rilke e da testi su lamine orfiche ritrovate in tombe di defunti iniziati a culti misterici. Alla morte e al rapporto dell’umano col divino si rivolge anche il contrappunto vocale di cui si nutrono i brani dall’Ufficio della Settimana Santa di Tomás Luis de Victoria, il grande compositore spagnolo attivo nella Roma di Palestrina.