ANOHNI and the Johnsons

It's time to feel what's really happening

Palazzo Mauro De André | Prossimamente in streaming

Jimmy Hogarth, Leo Abrahams, Chris Vatalaro, Gael Rakotondrabe,
Sam Dixon, as well as Julia Kent, Max Moston, Doug Wiselman and Mazz Swift from NYC

in esclusiva per l’Italia

Per la prima volta in dieci anni, ANOHNI presenta una serie di concerti con the Johnsons, e, in un’epoca di sconvolgimenti, lancia una sfida: It’s Time to Feel What’s Really Happening(È ora di sentire cosa sta succedendo davvero). Dalla fondazione del gruppo, nel 1998, ha stabilito un percorso unico, con un focus su temi animisti ed eco-femministi: il suo viaggio musicale ha spaziato dall’elettronica sperimentale all’avant-classic, dalla dance al soul. Dopo successi e riconoscimenti, tra cui una nomination all’Oscar come miglior canzone per l’elegia ambientalista Manta Ray, ANOHNI continua a perseguire coraggio, resilienza e compostezza di fronte a un paesaggio contemporaneo senza precedenti: «per me non esiste una tregua celeste; la creazione è un continuum spettrale e femminile e noi rimaniamo una parte inalienabile della natura».

Calexico

Summer European Tour

Russi, Palazzo San Giacomo | Prossimamente in streaming

Calexico
Summer European Tour

opening act
Don Antonio con Dalibor Pavičić
Ghost Guitars
Don Antonio chitarra
Dalibor Pavičić chitarra
Luka Benčić chitarra, tastiere
Enrico Mao Bocchini batteria
Gianni Perinelli sassofono, electronics
Danilo Gallo contrabbasso

Lo stato dell’arte della musica Tex-Mex da trent’anni a questa parte: questo sono i Calexico, il duo formato da Joey Burns e John Convertino, che a metà degli anni ’90 sono stati molto di più che la sezione ritmica dei Giant Sand, lanciandosi in un’avventura rock strumentale che ha ridisegnato la fisionomia mentale dell’Arizona, contagiando ascoltatori di tutto il mondo e incoraggiando discepoli un po’ ovunque.
Don Antonio Gramentieri, il più internazionale fra i musicisti romagnoli di oggi, si è certamente abbeverato alla fonte del loro sonico magistero, un luogo dell’immaginario in cui languide melodie dell’imbrunire sempiterno si dispiegano su panorami sconfinati, accompagnate per mano da una chitarra che culla e trasporta, parlando una lingua che non ha bisogno di spiegazioni.

Programma di sala

Carlo Petrini

Il futuro del cibo tra transizione ecologica ed educazione alimentare

Sala Dantesca | 02 luglio 2024 | ore 18:00

Via Sancti Romualdi 2024
Carlo Petrini
Il futuro del cibo tra transizione ecologica ed educazione alimentare

in collaborazione con Associazione Romagna-Camaldoli

«Il cibo non è più nutrimento e cura, ma ammala i nostri corpi per via di abitudini scorrette che privilegiano la quantità rispetto alla qualità. Ammala il nostro spirito, perché provoca gravi ingiustizie sociali. E ammala il pianeta, perché è tra i primi responsabili della crisi climatica, di cui poi paga un prezzo altissimo». Parla con determinazione “Carlin” Petrini, e non da oggi. Lo scrittore, sociologo e gastronomo, che giusto 40 anni fa ha fondato Slow Food, e che ha dato vita alla prima Università di Scienze gastronomiche, mette ancora una volta al centro della sua riflessione lotta il cibo, invocando la necessità di un’educazione alimentare che passi attraverso un vero e proprio insegnamento scolastico: strumento indispensabile verso quell’avvenire più sostenibile che le nuove generazioni già chiedono.

Chicago Symphony Brass Quintet

mar – Museo d’Arte della Città di Ravenna | Prossimamente in streaming

Chicago Symphony Brass Quintet

Esteban Batallán tromba
John Hagstromt romba
David Griffin corno
Michael Mulcahy trombone
Gene Pokorny tuba

musiche di Verne Reynolds, Johann Sebastian Bach, James Mattern, Dmitrij Šostakovič, Derek Bourgeois, José Enrique Crespo

È la sezione che all’orchestra garantisce vigore scultoreo, verticalità e solidità. Ma gli ottoni – tromba, trombone, corno e tuba – sanno anche essere una formazione autonoma, quando sono chiamati a esibirsi fuori dal perimetro orchestrale. Poche compagini al mondo vantano una brass section come la Chicago Symphony Orchestra, che di generazione in generazione assicura ai suoi ottoni una continuità di suono smagliante, sempre ai massimi livelli. Da decenni l’ensemble custodisce questa eredità, offrendo una gloriosa dimostrazione di abilità in programmi che includono arrangiamenti sorprendenti, come la Toccata di Bach o addirittura un movimento di quartetto per archi di Šostakóvič, accanto a pezzi brillanti scritti appositamente per questo organico.

Programma di sala

Lo Sciamano di ghiaccio

Teatro Alighieri | 16 giugno 2024 | ore 21:00

Lo Sciamano di ghiaccio

regia e dispositivo visivo Fabio Cherstich
drammaturgia Guido Barbieri
videomaker Piergiorgio Casotti
compositore e performer Massimo Pupillo
drammaturgia musicale Oscar Pizzo
immagini Piergiorgio Casotti
assistente alla regia Diletta Ferruzzi

Karina Moeller voce

Manuel Zurria flauti
Oscar Pizzo tastiera
Massimo Pupillo basso elettrico e live electronics

coproduzione Ravenna Festival, Festival Aperto di Reggio Emilia, Transart Festival di Bolzano
prima assoluta

È uno dei popoli più antichi e pacifici del pianeta: gli Inuit. Che oggi sono a un bivio cruciale. I nativi, divisi tra Alaska, Groenlandia e Canada, si sono ridotti a centoventimila unità: minacciati dai cambiamenti climatici, dalle politiche estrattive di Canada e Stati Uniti, costretti a ridurre la pratica tradizionale della caccia, col dilagare dell’alcolismo e con il più alto tasso di suicidi giovanili. Una condizione difficile, che si vuole narrare con gli strumenti del teatro, del cinema, della musica: ed è proprio questo l’intento del nuovo progetto di Barbieri, Cherstich, Pizzo, Casotti e Pupillo, con musiche originali e immagini girate per l’occasione in Groenlandia, nonché la voce di Karina Moeller, cantante inuit che vive in Danimarca. Per un racconto segnato dal mutevole equilibrio tra luce e buio, dove modernità urbana e stili di vita arcaici convivono.

Programma di sala
Biografie

JANUA

la musica del dialogo Oriente e Occidente nell’ultimo scisma

Basilica di San Vitale | 15 giugno 2024 | ore 21:30

JANUA
La musica del dialogo Oriente e Occidente nell’ultimo scisma

“Ogni porta ha due lati […] così io, custode del palazzo celeste,
scruto contemporaneamente l’Oriente e l’Occidente”.
(
Giano, Dio bifronte, dai Fasti di Ovidio)

Irini Ensemble
direttore Lila Hajosi

Eulalia Fantova, Lauriane le Prev mezzosoprani
Julie Azoulay, Danilo Pastore contralti
Marco Van Baaren, Olivier Merlin tenori
Jean-Marc Vié, Sébastien Brohier bassi
Claire Mc Intyre, Sandie Griot trombe e tromboni medievali

musiche di Guillaume Dufay, Janus Plousiadenos, Manuel Doukas Chrysaphes

È un periodo unico, tanto breve quanto sconosciuto, quello indagato in Janua, il progetto che vede le voci suggestive dell’ensemble francese Irini accogliere per la prima volta gli strumenti, trombe e tromboni medievali. È il periodo dell’ultimo tentativo, fallito, di riunire in una sola le chiese d’Oriente e d’Occidente, con il Concilio di Firenze del 1439, salvando Costantinopoli che invece scompare tra le fiamme nel 1453, lasciando segni che risuonano ancora oggi, dopo oltre mezzo millennio. Janua, “porta” in latino, guarda in entrambe le direzioni, e lo fa attraverso lo sguardo di Dufay, testimone diretto di quegli eventi – pochi conoscono i mottetti che compose tra Grecia e Italia – che si rispecchia nella polifonia di compositori bizantini coevi. Sulle sponde del Mediterraneo, luogo di incontro di civiltà diverse eppure destinate a dialogare

Dilexi

Storia di Galla Placidia in sette quadri

Basilica di San Giovanni Evangelista | Dal 7 luglio

Dilexi
Storia di Galla Placidia in sette quadri
Sacra rappresentazione per soprano, baritono, coro ed ensemble

testo Francesca Masi
musica Danilo Comitini

Laura Zecchini soprano
Gianandrea Navacchia baritono

Coro & Ensemble 1685 del Conservatorio Giuseppe Verdi di Ravenna
Agnese Contadini arpa
Raffaele Damen fisarmonica

direttore Antonio Greco

commissione Ravenna Festival

Nata nel mondo antico e morta nel Medioevo, Galla Placidia viene evocata attraverso sette episodi, sette cuori pensanti, sette città diverse: Milano, dove assiste al rito funebre del padre Teodosio celebrato da Ambrogio; e poi Roma, Barcellona, Ravenna, Costantinopoli, per poi ritornare a Ravenna dove si nutre delle parole di Pietro Crisologo, e infine ancora Roma, dove termina la sua vita pellegrina presso Leone Magno, stretta al corpo del piccolo figlio. È dall’ultima parola di Teodosio padre, Dilexi, che prende inizio la storia. Mentre i sette quadri, separati dal silenzio, nascono dalla voce del coro cui sono affidate le sette ultime parole di Cristo sulla croce. Simbolicamente, nello spazio di San Giovanni Evangelista, edificata proprio da Galla quale voto dopo il naufragio nel ritorno da Costantinopoli.

Programma
Testi
Biografie

Banda Musicale della Polizia di Stato

direttore Maurizio Billi

Palazzo Mauro De André | 02 luglio 2024 | ore 21:00

Banda Musicale della Polizia di Stato
Maurizio Billi
direttore

con la partecipazione di Giuseppe Gibboni violino

musiche di Dmitrij Šostakovič, Giuseppe Verdi, Niccolò Paganini, Jules Massenet, Pablo de Sarasate, John Williams

In quasi cent’anni di attività, la Banda Musicale della Polizia di Stato ha issato la bandiera italiana in ogni parte del mondo, arrivando anche a collaborare con artisti come Claudio Baglioni, Stefano Bollani ed Amii Stewart. Fin dalla sua fondazione, nel 1928, il complesso ha sviluppato una vocazione sinfonica grazie all’intuizione del primo direttore, il maestro Giulio Andrea Marchesini, che cominciò a trattare l’organico come una vera orchestra. Quell’impronta non è più cambiata. Ecco perché il repertorio annovera trascrizioni e arrangiamenti complessi, tratti da opere e sinfonie, oltre alla musica originale per banda. Oggi i cento e più musicisti di questo affascinante organico portano il loro suono inconfondibile nelle manifestazioni più importanti, trasformando ogni concerto in un’esperienza coinvolgente per tutti.

John De Leo Jazzabilly Lovers feat. Rita Marcotulli e Gianluca Petrella

Lugo, Pavaglione | 30 giugno 2024 | ore 21:30

John De Leo Jazzabilly Lovers
feat. Rita Marcotulli e Gianluca Petrella

John De Leo voce
Enrico Terragnoli chitarra
Stefano Senni contrabbasso
Fabio Nobile batteria

Rita Marcotullipianoforte
Gianluca Petrella trombone

in collaborazione con Lugocontemporanea

Tra i cantanti jazz sperimentali oggi in Italia è uno dei più interessanti: voce duttile, stile inclassificabile e gusto per l’avventura musicale, John De Leo ha dato vita al quartetto Jazzabilly, un progetto cui pensava da anni. In cui rock’n’roll e jazz si mescolano in modo sconcertante e divertente. Presley e Coltrane, gli Stray Cats e gli standard sono accostati e trasformati con gusto spregiudicato da De Leo alla scoperta di connessioni tra repertori apparentemente incompatibili. Tutto secondo uno spirito ludico in cui voce e strumenti giocano a far capriole, spiazzare, saltare tra gli stili, ma con coerenza e curiosità. Complice un trio non meno brillante e, in questo caso, due ospiti d’eccezione: Rita Marcotulli, improvvisatrice inarrivabile dal suono unico e ispirato, e l’estroso, fidato ma al tempo stesso imprevedibile, trombonista Gianluca Petrella.

Programma di sala

Philharmonic Five

Stile viennese

mar – Museo d’Arte della Città di Ravenna | 29 giugno 2024 | ore 21:30

Philharmonic Five
Stile viennesee

Tibor Kováč violino
Lara Kusztrich violino
Elmar Landerer viola
Edison Pashko violoncello
Adela Liculescu pianoforte

musiche di Sergej Prokof’ev, Robert Schumann, John Williams, Fritz Kreisler, Giacomo Puccini, Charles Aznavour,
Tibor Kovácˇ, Gustav Mahler, Dave Tarras, Sylvia Neufeld

Un piccolo ensemble per grandi sfide musicali. Quattro solisti dei leggendari Wiener Philharmoniker, accompagnati al pianoforte, si sono uniti per reinventare il concetto di orchestra con scelte esecutive particolarmente originali. L’ensemble viennese ama invitare il pubblico in viaggi inaspettati ed elettrizzanti attraverso epoche e stili musicali apparentemente lontani tra loro, dai grandi classici al pop, dal cinema al balletto, passando per il grand opéra, la chanson francese e il repertorio klezmer. Non il solito crossover, ma una sfida virtuosistica che chiama in causa collegamenti sorprendenti e prassi altamente sofisticate. Una Mission Possible, come recitava il titolo del loro primo album, uscito nel 2018, quando i “Phil Five” cominciarono la loro avventura in quintetto nella capitale mondiale della grande musica.

Programma di sala